Le nuove frontiere della persecuzione
«Alle forme storiche di violenza, ora si aggiunge quella virtuale. Facebook, nel mare magnum delle nuove tecnologie, è il nemico numero uno. Senza i dovuti accorgimenti si può facilmente diventare vittime di pedofili e di pedopornografia». Roberto Manca, ispettore capo di polizia postale, ha centrato il suo intervento nel convegno di Barumini sui rischi di internet, sui mesaggini e sulle foto scattate dai cellulari. «Chiunque voglia fare male a qualcuno lo fa da casa sua, davanti al pc, attraverso internet. Da qualche anno è stato individuato e perseguito il reato di stalking, vale a dire una serie di atti persecutori. In Italia sono 967 le persone responsabili, una ventina risiedono nella nostra Provincia». Spesso a scegliere i luoghi virtuali dove attuare le azioni sono soggetti disturbati. Non è facile smascherali. «Ecco perchè i centri antiviolenza e ancora di più le scuole possono fare tanto, sopratutto in tema di prevenzione».
Fonte: Unione Sarda, Mercoledì 15 giugno 2011