La globalizzazione raggiunge anche la tradizione della tosatura in Sardegna. Ormai da alcuni anni una squadra di australiani si trasferisce nell’Isola per circa due mesi per tosare gli ovini in vari allevamenti. In questi giorni sono a Barumini: ognuno completa il lavoro su oltre cinquanta pecore con forbici elettriche in un’ora senza legare gli animali. Con la tradizionale tosatura ci si ferma a circa dieci pecore nello stesso arco di tempo. «Col vecchio sistema la pecora è legata e stressata per troppo tempo, così nei giorni successivi produce circa il 30 per cento di latte in meno», spiega l’allevatore Antonio Usai. Perciò, oltre alla notevole riduzione di tempo nella tosatura del gregge, questo metodo dà vantaggi anche al benessere animale e alla produzione del latte. Gli australiani intascano un euro e 70 centesimi per ogni ovino tosato: poi, come è uso in queste occasioni, tutti a mangiare coi prodotti locali e l’immancabile vino rosso. La lana tosata, poco meno di due chili a ovino, è venduta sul mercato alla cifra di 15 centesimi al chilogrammo.
I tosatori australiani al lavoro negli ovili
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