I bianconeri a San Siro sono giunti con una rilevante media punti: la loro sconfitta è stata netta quanto onorevole
I nerazzurri hanno sconfitto la Juve a San Siro: nonostante abbiano manifestato la loro superiorità in campo, i bianconeri hanno dato il meglio che potessero dare; per loro rimane comunque una soddisfazione personale a livello di rendimento, con ben 53 punti in 23 giornate. Forse se la Juve avesse affrontato il campionato con un altro percorso tattico non avrebbe totalizzato un punteggio più alto. Tuttavia non ha dimostrato di poter imporsi sulle capacità della squadra avversaria.
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San Siro: gli errori della Juve nel match contro la squadra avversaria
Tre azioni avrebbero potuto far cambiare il risultato della Juve a San Siro, soprattutto la prima, ovvero lo stop nettamente sbagliato di Vlahovic davanti a Sommer, situazione simile che ci fu nel 2017 con Napoli-Juve, dove però Higuain sfruttò l’occasione in modo differente. Durante il finale di gara, ci sono stati altri due errori gravissimi a livello tecnico. Il primo è di Chiesa, che non è stato capace di servire McKennie a pochi metri; l’altro errore è di Miretti, durante l’ultima azione del match, un cross che sarebbe potuto essere un’azione da gol clamorosa se solo il centrocampista lo avesse eseguito in modo adeguato. Peccato che quel pallone è finito in fallo laterale dalla parte opposta. Probabilmente in una situazione analoga l’Inter sarebbe stato capace di segnare, dato che quasi tutti i giocatori di Inzaghi effettuano un cross di quel calibro senza problemi.
Juve e Inter, due percorsi diversi
Per giustificare tutto ciò Allegri ha sottolineato la giovane età dei giocatori in questione e l’insufficiente esperienza di partite decisive. Ad esempio, tornando a Vlahovic, non si potrebbe paragonare con Higuain, poiché il giocatore della Juve, ha ancora molta strada da fare, nonostante le sue grandi capacità dimostrate. Una dimostrazione di protezione da parte del tecnico nei confronti della sua squadra, cosa comprensibile, anche se c’è da dire che i giocatori bravi si notano anche nelle partite più difficili. Allegri ha affermato che nel calcio spesso ci sono le categorie, quindi nell’attuale Juve ci sono pochi giocatori bravi a livello tecnico. Però occorrerebbe anche riorganizzare il gioco. Simone Inzaghi, ad esempio, ha saputo tirar fuori il meglio dai suoi giocatori ed infatti l’Inter si impone, segnando molto e concedendo ben poco. Quello della Juve è stato un percorso ben diverso, fatto di sofferenza e dedizione. L’Inter è maggiormente sviluppato a livello tecnico. A San Siro la Juve non è stata sufficientemente coraggiosa. I bianconeri si sono dimostrati già dai primi minuti impauriti nei confronti della squadra avversaria. L’obbiettivo della Juve non è di certo quello di giocare per il quarto posto. Potrà essere un obbiettivo minimo, ma per crescere occorre puntare più al successo maggiore, altrimenti non si ottengono titoli, ma soltanto semplici piazzamenti. E tra i diversi obbiettivi c’è anche quello della Coppa Italia da considerare, manifestazione dove sono rimaste in gioco squadre importanti, come appunto la Juve. Qui puoi scoprire la top 3 degli attaccanti più forti della storia del Cagliari.