«Chiunque sappia qualcosa su chi ha ridotto in quello stato la povera cagnolina Lilly, deve parlare». L’appello è stato lanciato su Internet (dal social network Facebook) da una ragazza di Barumini che ha pubblicato la foto della cagnetta sepolta viva con un cappio al collo sotto un mucchio di pietre e salvata da due giovani del paese, Stefano e Manolo Sergi. Ed ha scritto: «Bisogna mettersi una mano sulla coscienza e parlare. Tacere e non aiutare vuol dire essere complici di tutta questa crudeltà. Chiunque ci volesse contattare può farlo in privato, rimarrà anonimo». Appello assolutamente condivisibile. E prosegue la gara di solidarietà per Lilly. Stanno arrivando mail da tutta Italia che offrono anche soldi. Ma la veterinaria Stefania Garau e i giovani che si sono presi cura della cagnetta accettano solo coperte e cibo. Lilly è stata sottoposta ad un’ecografia e l’arto anteriore rimasto schiacciato non ha sensibilità e rischia di essere amputato. Chi volesse aiutare il gruppo di volontari o proporsi per l’adozione può scrivere a prolilly@tiscali.it
«Cagnolina maltrattata, chi ha visto deve parlare»
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