Sono quasi 300 i pezzi esposti alla mostra temporanea “Quel che il mare conserva… Un meraviglioso viaggio nell’archeologia subacquea” inaugurata al Centro culturale Giovanni Lilliu di Barumini. È il frutto del lavoro di quindici anni di ricerche sui fondali marini e lagunari della Sardegna, svolti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano. “Fondali che hanno conservato nei secoli un enorme patrimonio, con oggetti di vari periodi, come imbarcazioni, merci e tecniche di navigazione” afferma Donatella Salvi responsabile settore archeologia subacquea e restauro.
La grande mostra è stata allestita da una serie di movimenti legati appunto all’onda marina, integrata con pannelli fotografici e video che mostrano le fasi di recupero da parte degli archeologici, e resa usufruibile ai non vedenti tramite la didascalizzazione e la stesura dei testi in braille curate da Manuela Milia. “È un’ulteriore offerta alle decine di migliaia di turisti che si recano nel nostro territorio. E la cultura crea posti di lavoro. Infatti, nella Fondazione Barumini Sistema Cultura lavorano 63 dipendenti che gestiscono i nostri monumenti“, puntualizza il sindaco di Barumini Emanuele Lilliu. Il fascino dell’archeologia subacquea, ha un potenziale d’informazione straordinario che dà una miriade d’informazioni anche sui materiali organici perfettamente conservati. “Barumini è il luogo ideale per questi oggetti – aggiunge l’archeologo Ignazio Sanna curatore della mostra – e lo arricchiremo con una piroga del neolitico e una nave romana di 8 metri con il carico interno, importante ai fini didattici“.
La mostra è visitabile tutti i giorni fino al 30 settembre 2011.
Informazioni e prenotazioni 070 936104118.